Alex&Alex

Chi mi conosce, frequenta la libreria e ci segue, sa che ho una predilezione per i romanzi di formazione, possibilmente leggermente strappalacrime, piuttosto che avventura e fantasy (Harry a parte, naturalmente. Che, tra parentesi, nonostante la dichiarazione tardiva della Rowling, per me non avrebbe mai potuto sposare Hermione!... ma di questo magari parliamo più avanti).
 

Alex&Alex, edito da EDT Giralangolo, meritatissimo finalista del premio Orbil 2014 per la fascia 10-14, ha sicuramente tutte le carte in regola per rientrare tra i miei preferiti.
 
Alex nasce  ermafrodito, ovvero con un’identità sessuale ambigua, un problema genetico raro che la porta ad avere entrambi i caratteri sessuali. Ma i genitori non hanno dubbi, Alex è un maschio e come tale viene registrato e cresciuto, finché all’età di 14 anni, lei, perché di una lei si tratta, capisce di essere stanca di nascondersi, si ribella e lotta per essere se stessa, con tutte le sue forze.
Non voglio raccontarvi molto, né sottolineare che è un libro da non perdere; ciò che mi interessa piuttosto è sapere, se vorrete condividerlo, se anche voi avete provato la stessa rabbia che ho provato io verso alcune figure che ruotano intorno alla protagonista, direttamente o indirettamente. Perché io, a tratti, ho davvero sentito la necessità di urlare, entrare nel libro e affiancare Alex in questa lotta contro stereotipi, egoismi, pregiudizi e ottusità.

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