Di solito i libri che scegliamo per le letture settimanali del mercoledì sono selezionati in base a gusti assolutamente personali, magari tra le novità appena pubblicate, ma anche no. Spesso non sono "legati tra loro" da un filo conduttore, tranne in questo ultimo mese.
Infatti non è un caso che tra le preferenze di gennaio e febbraio io abbia raccolto tutti testi che, in un modo o nell'altro, avessero un messaggio contro gli stereotipi di genere. Abbiamo letto "Cosa c'è di più noioso che essere una principessa tutta rosa", "La principessa ribelle", "Olivia e le principesse" e mercoledì leggeremo insieme "Nei panni di Zaff" di Manuela Salvi, edito da Fatatrac.
E' la storia di un bambino che vorrebbe vestirsi da principessa e di una compagna che vorrebbe fare il calciatore. Un modo semplice per illustrare ai più piccoli la libertà di espressione e di esplorazione del proprio io nel rispetto degli altri, senza paure e ansie rispetto allo sguardo di chi ci sta intorno.
Vi racconto in anteprima tutto ciò perché proprio in questi giorni si parla tanto di "stereotipi di genere", di "amore gay" e di quanto sia giusto raccontare e leggere "certi" testi a bambini anche molto piccoli. A Venezia infatti l'amministrazione comunale ha deciso, nell'ambito del progetto "Leggere senza stereotipi", di regalare ad asili nido e scuole materne una certa quantità di libri (tra cui Zaff) scatenando una polemica sul web a dir poco deplorevole da cui emerge, a mio avviso, manifesta ignoranza, omofobia e paura della diffusione della conoscenza.
Ho letto articoli in cui si parlava di bambini usati come cavie, di libri spazzatura, addirittura di istigazione all'omosessualità ed al suicidio.
Non voglio polemizzare sulla politica italiana, non mi sembra questo il contesto idoneo, penso solo che i bambini, i nostri bambini, dovremmo ascoltarli di più, perché hanno tanto da insegnarci.
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