Leggimi forte

"Io guardavo, in quelle occasioni, lei che guardava. Si apriva allora uno di quegli istanti benedetti in cui un genitore trae il fiato, si riconforta nel suo cammino incerto: guarda il figlio, intento in qualche cosa, e lo sente crescere. A me pareva di sentirli, quei 'clic' segreti in lei fra l'immagine e l'immaginazione, che combaciano come specchi paralleli, d'intuire gli incrementi e i compimenti dei pensieri, l'apertura di sentieri di senso dove prima non c'erano, che portavano altrove, e da lì ovunque. E senza certezze d'analisi, che non sono il mio campo, mi compiacevo dei nutrimenti che da quei compimenti dovevano certamente conseguire. E dicevo tra me: frondeggia, mente bambina, perché c'è spazio e tempo e senso.
Perché per fortuna c'è cibo. Quel compiacimento assomigliava, e forse non per caso, a quell'atavico conforto creaturale che provavo vedendola mangiare."
("Leggimi forte" di Rita Valentino Merletti e Bruno Tognolini)

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