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Se Arianna

"Io sono fortunata, ho due figli diversamente abili.
Sono un maschio e una femmina, e non si assomigliano per niente.
Il maschio ha un grande talento nel disegno, sia a mano libera sia tecnico, e fin da piccolo copiava, con una precisione quasi ossessiva con risultati spettacolari, quadri famosi.
La femmina è straordinariamente intonata e con tenacia allena ogni giorno la sua voce per raggiungere obiettivi sempre più difficili; è dotata anche di un'innata elasticità che, unita a un notevole controllo dei movimenti, le permette di eccellere nella ginnastica artistica e nel ballo, lasciandoci sempre tutti a bocca aperta.
Entrambi sono cresciuti nella stessa famiglia, hanno frequentato la stessa scuola e hanno ricevuto la stessa educazione.
Uno è destrimane, l'altra è mancina.
Questi sono i miei figli diversamente abili, dotati cioè di abilità specifiche che li caratterizzano e li rendono unici: inutile far cantare il ragazzo, geneticamente stonato; insensato far disegnare la ragazza, ostinatamente ferma ai suoi disegni infantili.
E poi ho un'altra figlia, che dicono "diversamente abile" ma che in realtà non ha alcuna abilità. E' una ragazzina cerebrolesa con una tetraparesi grave, una ragazzina cioè che non ha mai raggiunto le normali tappe dello sviluppo psicomotorio."
 
E' così che Anna Visciani inizia questo racconto, forte, straziante.
E le sue parole si alternano a quelle di Davide, Daniele ed Alice, rispettivamente padre, fratello e sorella di Arianna. Ciascuno di loro ha qualcosa da raccontare, ognuno di loro ha un vissuto inevitabilmente legato ad Arianna. Paure, gelosie, vergogna, stanchezza, disperazione sono sentimenti che trasudano da queste pagine, insieme ad un amore infinito, come, a mio avviso, nessun genitore, fratello o sorella può capire se non vivendo la propria vita, con Arianna, giorno per giorno.
 
Le tre frasi riportate all'inizio del libro sono di Tolstoj "Tutte le famiglie felici sono simili tra loro, ogni famiglia infelice è infelice a modo suo", di Massimiliano Verga "Per un genitore, un figlio handicappato sta a un figlio sano come per un alpinista una valigia sta a uno zaino" e Samuel Johnson "La vera misura di un uomo si vede da come tratta qualcuno da cui non può ricevere assolutamente niente in cambio".
 
Credo che queste tra frasi esprimano benissimo il percorso di questo volume. Che invito tutti i genitori a leggere.

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